Perchè parlare di salute mentale è ancora un tabù?
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Perché parlare di salute mentale è ancora un tabù?
Tutto chiede Salvezza insegna che è ok ammettere di non sentirsi ok
Siamo veramente liberi di raccontare come stiamo pubblicamente? In Italia i problemi di salute mentale rappresentano quasi il 20% del totale delle malattie e colpiscono una persona su quattro nell’arco della vita. Eppure la psicoterapia continua ad essere la Cenerentola del sistema sanitario nazionale. I disturbi mentali fanno paura. Respingono. Fuggire è la via in apparenza più facile. È qualcosa che spesso fingiamo di non comprendere perché, sotto sotto, sappiamo che vive nella mente di tutti, nascosta, pronta a balzare fuori nei modi più inaspettati.
“Tutto chiede Salvezza” è la recente miniserie di successo targata Netflix. In sette puntate tratta un tema delicatissimo: quello della salute mentale e della fragilità. Daniele si sveglia e scopre di essere ricoverato in un ospedale psichiatrico contro la sua volontà. Lì imparerà di nuovo ad amare con l’aiuto di altri pazienti. E proprio sul confronto con gli altri pazienti si fonda il perno principale della serie: entrando in contatto con le fragilità altrui, il protagonista si accorge di quanto la malattia mentale sia considerata solo un’anomalia nel sistema, ma di come in realtà porti chi la prova a vivere le emozioni con maggiore intensità o, al contrario, ad avere la sensazione che il vuoto prenda il sopravvento e di non provare più nulla. Quel “male di vivere” che spesso non viene riconosciuto, viene addirittura sminuito. Il mondo dei “pazzi” è da tenere lontano. Perché ci fanno paura e ci fanno paura perché sono come noi.
Fragilità, paure e ansie fanno parte della vita di tutti noi. La vera follia è pensare che un uomo non debba mai andare in crisi. È da pazzi definire la normalità perché tutti abbiamo diritto ad un momento di crisi o di sofferenza nella vita. Deragliare o vivere un momento di defaiance può essere l’inevitabile conseguenza di alcuni vissuti, anche traumatici, passati o presenti. E allora perché non parlarne apertamente? Perché la salute mentale è ancora un tabù?
Idee distorte e pregiudizi sono ancora drammaticamente diffusi. Il problema è sempre nel timore di essere giudicati, di essere etichettati come “diversi”. Eppure il benessere mentale, emotivo e psicologico è fondamentale. Non dobbiamo vergognarci di parlare di noi stessi, dei nostri turbamenti e di tutte quelle caratteristiche che, in fondo, ci rendono unici. La Salvezza citata nella miniserie Netflix è possibilità. Possibilità di farsi aiutare e di aiutare. Lasciarsi aiutare vuol dire consapevolezza, accettazione, capacità di fidarsi di un esperto e di chiedere aiuto. Di condividere un dolore senza volerlo cancellare. Così come aiutare non significa saper guarire, ma accogliere, saper ascoltare, saper condividere.
Tutto chiede salvezza.
Tutto chiede pace.
Tutto chiede comprensione.
La salute mentale è parte integrante della salute e del benessere di una persona. Determina il modo in cui pensa, agisce e si sente dal punto di vista psicologico, emotivo e sociale. Considerando il ruolo che la salute mentale gioca, è fondamentale proteggere e mettere sempre al primo posto il nostro benessere psicologico usando misure appropriate e dimenticandoci del giudizio altrui.
La psicologa Carol Ryff ha studiato i fattori che hanno un’influenza significativa sulla nostra qualità di vita, individuando sei criteri essenziali per il raggiungimento dell’auto-realizzazione e del personale potenziale di ogni individuo. Le sei dimensioni del benessere psicologico sono:
- Auto-accettazione: la capacità di accettare le proprie emozioni, il proprio corpo, i propri pensieri e il passato per una visione più consapevole e positiva di sé;
- Controllo dell’ambiente circostante: l’abilità di saper affrontare e sapersi adattare alle avversità;
- Rapporto positivo con gli altri: sapersi confrontare e relazionarsi con gli altri in modo aperto e sincero;
- Autonomia: la sensazione di poter scegliere e prendere le proprie decisioni in totale autonomia;
- Crescita personale: la capacità di imparare dai propri errori e di essere sempre pronti a migliorare e ad aprire ad esperienze nuove e stimolanti;
- Proposito di vita: saper individuare obiettivi realistici ed impegnarsi per portarli a termine.
In qualsiasi momento della vita può capitare che una di queste dimensioni vacilli. Quando il senso di tristezza si prolunga per troppo tempo, quando si ha la sensazione di non riuscire a risolvere il problema nonostante gli sforzi e gli aiuti di amici e familiari, intraprendere un percorso terapeutico con un esperto può essere un enorme aiuto. Parlare, liberarsi dai pesi interiori è fondamentale per vivere meglio. Perché chiedere aiuto non vuol dire ammettere una sconfitta. È un atto di coraggio e di grande consapevolezza.
Se c’è una cosa che insegna Tutto chiede Salvezza è proprio questa: è ok ammettere di non sentirsi ok.
1.https://www.fondazionebosis.it/in-italia-la-malattia-mentale-e-ancora-un-tabu/
2.https://www.netflix.com/it/title/81428383
3.https://lamenteemeravigliosa.it/dimensioni-benessere-psicologico/
