Le luci nelle città, la corsa ai regali, il panettone, i torroni, i mercatini, i profumi delle spezie e del Vin Brulè. Il camino acceso, la cioccolata calda, la neve, le campanelle di Babbo Natale, il presepe illuminato, le candele e le ghirlande. Le feste di Natale sono dense di magia: tutto diventa più scintillante e luminoso; attesa e sorpresa si mescolano con l’irrefrenabile voglia di spensieratezza. Dicembre è un mese particolarmente denso di emozioni, non sempre felici però.
Nulla divide perfettamente in due la popolazione più del Natale. C’è chi lo ama e inizia a decorare la propria casa da novembre, se non prima, e chi proprio non lo sopporta e spera che i giorni passino in fretta e senza drammi. Tra la possibilità di tornare bambini e stare insieme alle persone che si amano, pensare a cosa piaccia del Natale è facile. Ma cosa lo rende cupo? Da dove nasce quella sensazione di tristezza e ansia che stride con l’immagine edulcorata del Natale fatto di gioia, luci ed allegria?
Per esempio, dicembre è il mese per antonomasia in cui la famiglia si riunisce, ma può pesare molto l’assenza di una persona cara per un lutto o per l’impossibilità di vederla a causa della distanza. Una mancanza può riaprire vecchie ferite mai rimarginate e riattivare un profondo senso di solitudine. In famiglia, poi, non sempre tutto quel che è oro luccica. Possono pesare eventuali dissapori con alcuni parenti con i quali, nonostante i litigi, ci si ritrova a dover condividere la stessa tavola per giorni interi. Tutti quegli impegni a cui difficilmente ci si può sottrarre, come la festa aziendale o i regali da comprare a tutti i costi in negozi molto affollati, possono essere fonte di grande stress. Senza pensare, poi, a tutti coloro che soffrono di disturbi del comportamento alimentare e si lasciano letteralmente “mangiare dall’ansia” prima delle fatidiche domande: “Ma non mangi nulla?”, “Ma non starai esagerando con il cibo?”.
C’è chi si porta dietro un anno pesante e a ridosso del Capodanno, momento di bilanci e pronostici, non riesce proprio a vedere il bicchiere mezzo pieno. Insomma, per le ragioni più svariate si può entrare in un tunnel di malinconia in cui divampa la tristezza, la solitudine, l’irritazione o la frustrazione.
Il “Christmas Blues”, questa momentanea tristezza che inizia con le prima lucine e finisce il 7 gennaio, non è una condanna. Si può fronteggiare con piccoli accorgimenti che possono aiutare a vivere i giorni di festa con più serenità.
Cercare e stanare le fonti di stress
Se lo shopping in luoghi affollati è fonte di stress, preparare prima una lista dei regali e recarsi nei negozi negli orari meno di punta può essere di grande aiuto.
Individuare gli aspetti positivi
Non sarà tutto nero, no? Un ottimo esercizio è provare a focalizzarsi su aspetti positivi o ricordi felici. Il resto verrà da sé.
Rimanere attivi
Si può distogliere l’attenzione dai pensieri tristi dedicando del tempo alle proprie passioni. Le passeggiate all’aria aperta possono essere un toccasana per l’umore.
Comunicare
Tenersi tutto dentro non è mai la scelta giusta. Esprimere ciò che si ha dentro può essere il punto di partenza per far tornare il sorriso.