La paura di assumere farmaci durante un percorso di psicoterapia è un tema comune tra i pazienti che soffrono di disturbi psicologici. Molti si sentono intimiditi dall’idea di assumere farmaci e preferiscono cercare altri metodi di trattamento. Le ragioni sono molteplici. C’è chi ha paura degli eventuali effetti collaterali, chi teme un uso improprio e ancora chi ha la fobia di innescare una dipendenza e di essere poi costretto ad assumerli a vita per poter star bene. Il risultato è che oggi esistono ancora tanti preconcetti sull’utilizzo di farmaci per affrontare le problematiche psichiche. Questo provoca un rifiuto a priori di terapie utili ed efficaci, un ritardo nella richiesta di aiuto e l’accettazione del trattamento farmacologico come “ultima spiaggia”, cioè solo quando la situazione si è aggravata in misura significativa.
Tuttavia, i farmaci possono essere una parte importante e utile della terapia e sono prescritti da professionisti della salute mentale.
Perché molte persone hanno paura di assumere farmaci e come superare questa paura?
Rispondiamo ad alcune delle domande più comuni.
“La paura di assumere farmaci può derivare da vari fattori, tra cui la preoccupazione per gli effetti collaterali, la dipendenza dai farmaci e la paura di sentirsi “diversi” o “anormali” per aver bisogno di farmaci per la salute mentale. Alla base di questa fobia ci potrebbe essere anche una pregressa esperienza negativa con alcuni tipi di farmaci. E ancora: è molto comune anche l’idea che gli psicofarmaci siano delle droghe. Assimilare gli psicofarmaci alle sostanze stupefacenti è un pregiudizio molto diffuso. Alcuni pazienti pongono poi il punto sulla dipendenza fisica e psicologica ma la dipendenza si innesca solo ed esclusivamente in seguito ad un uso scorretto: protratto nel tempo senza controllo medico, auto somministrazione con dosi e tempi inadeguati, brusca interruzione della cura e associazione con sostanze di abuso, come alcol e droghe”.
“I farmaci possono aiutare a controllare i sintomi e ad alleviare la sofferenza in modo più rapido ed efficace rispetto alla psicoterapia da sola. Possono anche aiutare a stabilizzare l’umore e a ridurre l’ansia e lo stress. Tuttavia, i farmaci non funzionano per tutti e la decisione di assumerli deve essere presa con il supporto e la consulenza di un professionista della salute mentale”.
3. È possibile continuare la psicoterapia durante l’assunzione di farmaci?
“Assolutamente sì. L’assunzione di farmaci non significa che si debba interrompere la psicoterapia. I farmaci possono essere utilizzati in combinazione con la psicoterapia per ottenere i migliori risultati. Inoltre, è importante seguire il piano di trattamento prescritto dal professionista della salute mentale e monitorare regolarmente gli effetti dei farmaci”.
In conclusione, la paura di assumere farmaci durante un percorso di psicoterapia è comune, ma può essere superata con il supporto e la consulenza di un professionista della salute mentale. Certo, quella di assumere psicofarmaci non è una decisione da prendere a cuore leggero ma rifiutarsi di curarsi potrebbe avere conseguenze devastanti. Bisogna acquisire la consapevolezza che disturbi psicologici non curati, a volte, espongono a effetti collaterali gravi, compromettendo la vita lavorativa, sociale e affettiva.
È importante comprendere i benefici e i rischi dei farmaci e parlarne apertamente con il proprio psichiatra per prendere la decisione migliore per la propria salute mentale.