Nella complessità della vita, la paura della perdita emerge come un’ombra persistente, influenzando le nostre decisioni e plasmando il corso della nostra esistenza. La percezione delle perdite e dei guadagni influenza profondamente le nostre scelte. Una delle sfaccettature più tangibili di questa ansia è la “Fear of Missing Out” (FOMO, “Paura di essere tagliati fuori”), un’emozione che ci spinge ad agire per timore di essere esclusi da opportunità che sembrano scivolare via come sabbia tra le dita.
Immersi nella frenesia del mondo moderno, la FOMO diventa la nostra compagna di viaggio, guidandoci lungo strade incerte e spingendoci verso scelte impulsive. La paura di perdere connessioni umane, esperienze uniche ed opportunità fugaci ci porta spesso ad agire in modi che a volte sfidano la nostra razionalità.
La paura della perdita si manifesta anche in aspetti più concreti della vita quotidiana. La paralisi decisionale, figlia della paura di perdere tempo, ci costringe in un limbo di indecisione. La possibilità di scegliere la strada sbagliata, di investire tempo in qualcosa che si rivelerà insignificante, ci tiene prigionieri della nostra stessa incertezza. Il confronto costante tra le alternative diventa una gabbia dorata, impedendoci di progredire.
In misura moderata la FOMO è una sensazione intrinseca all’esperienza umana, presente in tutte le età e trasversale a diverse fasi della vita. In campo psicologico, la FOMO può essere definita come una forma di ansia sempre più diffusa, soprattutto tra i giovani. Questo fenomeno è sempre più correlato all’uso intensivo dei social, tanto che si parla comunemente di “FOMO digitale”.
Immaginiamo di scorrere la bacheca di Instagram. C’è chi si sta rilassando alle Maldive, chi si sta per sposare, chi ha appena acquistato casa, chi ha partecipato ad una grande festa o chi ha un lavoro meraviglioso. Insomma, tutti sembrano avere una vita più interessante della nostra. Scrollare queste foto è un gesto che può essere accompagnato dalla paura di perdersi qualcosa o di essere tagliati fuori.
Anche Victoria De Angelis, bassista dei Måneskin, in un’intervista a Radio Deejay, ha raccontato come spesso, pur essendo stanchissima, deve “uscire per forza perché sennò ha paura di perdersi qualcosa”.
La sensazione di perdere qualcosa può sfociare, dunque, nella percezione che gli altri stiano vivendo esperienze migliori o più appaganti delle nostre, generando un senso profondo di invidia e compromettendo la nostra autostima. Questo meccanismo, amplificato dall’impatto dei social network, può dar vita ad uno stress significativo nelle nostre vite, inducendoci a trascurare la nostra felicità e a focalizzare l’attenzione su una realtà idealizzata.
Come superare la FOMO? È possibile tornare ad avere un rapporto sano con il digitale ed evitare la FOMO da social media?
Sì. Per farlo è necessario cambiare prospettiva e focalizzarsi su noi stessi: anziché confrontarci con gli altri, concentriamoci sulle cose che sono davvero importanti per noi e che ci portano gioia, selezionando solo le attività che sono veramente rilevanti per noi. Inoltre, vivere nel presente può essere un esercizio prezioso, impariamo a rimanere ancorati al “qui e ora”, ad essere più consapevoli delle nostre sensazioni ed emozioni, evitando di cadere nei meccanismi ripetitivi della FOMO.
Pratichiamo la gratitudine e soprattutto, ogni tanto, concediamoci una pausa dai social: chiudere Instagram in determinati momenti della giornata può aiutarci a ridurre il confronto costante e a ristabilire un legame più profondo con noi stessi.